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ASRI e poi? Esperienze di vita con un Aussie

Fedeli al motto del Rescue: "VIETATO SPARIRE!" diamo la parola direttamente ai nostri adottanti nella speranza che, come spesso accade, diventino amici e ci diano la possibilità di seguire gli aussie adottati nelle loro nuove vite.

Eccovi, allora, la preghiera di diventare i protagonisti delle imprese e delle avventure dei vostri cani che saremo felici di pubblicare su questa pagina qualora le voleste condividere con noi! 

 

 

di Alessandra Crotti

Alessandra ed Easy: adottare significa accogliere!

 

Quando decidemmo di adottare Easy, non sapevamo neanche che “faccia “ avesse.
L’ASRI annunciava l’imminente arrivo di una cucciolata (i Rossini), cani da pastore incrocio Australian Shepherd per Border Collie.
Avevamo deciso di dare un compagno al nostro Texas e l’unica cosa che mi premeva era che avesse un carattere tale da non “disturbare” il nostro “primogenito” canino.
All’epoca, da neocinofila (Tex era la mia prima e unica esperienza!) pensavo che un cucciolo, e femmina, fosse l’ideale! Perciò ci eravamo già calati pienamente nell’ottica di ricominciare a vivere la nostra quotianità in costante compagnia di secchio e straccio (per asciugare pipì e pupù), di ritornare ad essere ordinati all’inverosimile (per evitare perdite di calze, slip, cellulari, telecomandi, carte di credito varie, spietatamente caduti sotto i dentini da caimano di un cucciolo) e di affrontare i molteplici danni collaterali che la crescita di un cucciolo avrebbe nuovamente comportato.
Quando vidi Easy per la prima volta pensai che fosse più “un tipo” che bella in senso stretto!
Sicuramente aveva una gran personalità e simpatia da vendere!
Negli anni sono entrata a far parte del Rescue e nonostante le richieste di “cucciolo, blue merle, con gli occhi azzurri, senza coda” siano all’ordine del giorno, ancora, ogni volta, mi stupisco.
…e penso…
Penso alle coppie che decidono di avere figli. 
Penso al fatto che non sapranno come sarà esteticamente, se sarà alto o basso, con gli occhi azzurri o marroni, col nasino a patata o alla francese (anche se ovviamente, tra noi bipedi, è molto più facile farsene un’idea non troppo lontana da quella che sarà la realtà). 
Penso che, comunque, già lo amano, questo figlio. 
Lo amano, incondizionatamente, ancor prima di vederlo, ancor prima di concepirlo.
Ecco… io penso che chi decide di adottare dovrebbe farlo in quest’ottica.
Per me adottare dovrebbe significare semplicemente accogliere. Accogliere, rispettare e amare una vita che ha bisogno del nostro aiuto.
Per adottare non servono gli occhi.
Per amare serve il cuore!
E ancora oggi, quando guardo la mia Easy con gli occhi, vedo un bel cane, atletico, vitale, simpatico, sicuramente “più “un tipo” che bella in senso stretto!”.
Ma quando la guardo con il cuore, vedo un essere meraviglioso, un’anima pura, un carattere stupendo…. vedo il Cane più bello del Mondo!!! (ovviamente a parimerito con Tex!)
ADOTTATE CONSAPEVOLMENTE!
CHIUDETE GLI OCCHI E FATELO COL CUORE!

 

Selvaggia: che storia mozzafiato!

 

di Laura Barbieri

Non è una storia per tutti, quindi se siete un tipo da lacrime facili o avete un doppio bypass, meglio se leggete il “Novella 2000” che stà sul tavolino. In caso contrario, eccovi la storia di Selvaggia.

Era una notte buia e tempestosa (non è vero, ma il “c'era una volta” non si addice alla situazione) quando ad un certo punto, tra le pagine del mio computer ecco apparire le foto di Selvaggia! Quale sorpresa!

Mi guardava dalla foto, lei, un mix aussie double merle bagnato fradicio, con la lingua che penzolava dal sorriso. 

Appena la vidi la riconobbi: il mio cane! Vi è mai capitato il cosiddetto colpo di fulmine?

Beh, questo fulmine ha decisamente scosso la mia vita!

Contatto l'ASRI, dopo essermi quasi comprata il benestare del resto della famiglia, e invio il modulo pre-affido. Se avessi saputo, quel giorn..quella notte buia e tempestosa, che sarebbe iniziata una guerra fredda per riuscire a portare a casa Selvaggia, avrei inviato quel modulo? SI. Cento mille volte.

L'ansia della risposta al modulo mi attanagliava: “avrò risposto giusto alle domande? Sarò stata esaustiva? Ho scritto troppo? Oddio io scrivo sempre troppo... avrò scritto il mio numero giusto? Non avrò mica dato quello di mia nonna?!”. Paura e delirio. Squilla il telefono, rispondo, all'altro capo Sabrina, o SuperSabri per gli amici. Parliamo di Selvaggia e della difficile adozione che mi si prospettava davanti: cane di tre anni sordo in un canile lontano 500 km, proposto dal canile stesso come soggetto aggressivo.

Ma noi ci proviamo, e otteniamo un incontro al canile. Selvaggia inizio a sognarmela di notte, di giorno, mentre lavoro, aspetto con ansia il fatidico giorno... Ma, colpo di scena: il canile boicotta la nostra visita a Selvaggia! Com'è possibile?! Io e SuperSabri iniziamo la guerra! Telefonate, e-mail, messaggi, “vorrei parlare col direttore”, preghiere al dio dei cani e degli uomini... Siamo sfiancate, e perdiamo la prima battaglia: il canile nega l'incontro. Delusa e amareggiata, vengo inaspettatamente contattata da una Squadra con S maiuscola, un Team, una Famiglia quale è l'ASRI al completo! Le ASRI Girls mi scrivono lettere dal cuore, si dimostrano amiche complici confidandomi le loro esperienze. Non avevo chiesto nessun aiuto, ma è arrivato gratuito e sincero, perchè l'ASRI è così: gratuita e sincera, dal cuore buono.

Finchè... colpo di scena!! Rullo di tamburi e squilli di trombe, Lorenza agisce con furbizia e si mette in contatto con il direttore del canile, ignaro del boicottaggio. L'incontro, ora, si può fare!! Dopo esserci riprese da uno svenimento di massa, io e le ASRI Girls festeggiamo la prima battaglia vinta! Finalmente si parte, direzione 500 km più a nord! Ed eccola, Selvaggia, che esce dal box e mi annusa.... sniff sniff... e BAM! Il cane aggressivo mi abbraccia con le zampe e cerca i miei occhi, con quella dolcezza nello sguardo che ti fa dimenticare ogni parola conosciuta tranne “Amore”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Io e SuperSabri la facciamo passeggiare, ci facciamo qualche foto, ci commuoviamo al sorriso di un cane felice di avere mani che lo accarezzano. Quanto poco ci vuole per essere felici davvero? Arriva la sera, lasciamo Selvaggia nel box nascondendo la sua immagine nel cuore. Quando SuperSabri ha chiuso il box, io non ho guardato, non ho avuto il suo coraggio. Solo alla fine mi sono girata, e gli occhi così colmi di abbandono che ho incontrato mi hanno spaccato il cuore. I giorni che sono seguiti non avrei mai potuto sopportarli senza la solidarietà e l'aiuto dell'ASRI. Mi hanno scritto molto, mi hanno telefonato, mi hanno sostenuta, senza mai mentire mi hanno ridato la speranza, la forza e la pazienza. Un mese dopo, io e SuperSabri siamo ripartite, 500 km ancora a nord! Il secondo incontro è stata un'altra battaglia vinta, perchè Selvaggia ci ha riconosciute, ci ha abbracciate, perchè lei sapeva che avrei fatto di tutto, che avremmo fatto qualsiasi cosa pur di portarla a casa. Abbiamo discusso, risposto a mille domande, dimostrato che si era creato un legame col cane, assicurato che era in ottime mani. Ebbene, la guerra è stata vinta!! L'ASRI ha fatto con me qualcosa di davvero straordinario, si è unita e ha lottato, non importava di chi fosse di competenza Selvaggia, tutte le volontarie si sono impegnate in questa causa. 

C'e stato chi ha fatto colpi di stato per ottenre i colloqui, chi ha telefonato mille e mille volte per avere un SI, chi mi ha raccontato la sua storia condividendo un dolore o una gioia, chi mi ha sostenuta mente mi chiedevo se davvero avrei saputo resistere, chi ha risposto alle mie mille domande su come si tiene un cane.  Abbiamo dato una casa a Selvaggia, cane double merle sordo e per nulla aggressivo, che mi bacia il naso ogni mattina, che si trasforma in lepre nella corsa, che conquista tutti con quel sorriso aussiano, che mi osserva per capirmi e affinchè io capisca lei. Proprio per farmi “capire”, l'ASRI mi ha permesso di partecipare al Semplicemente Sordo, progetto culturale che mira a migliorare l'interazione tra gli adottanti e i cani con disabilità, che è stato una guida preziosa per la costruzione del rapporto con Selvaggia. Oggi, a quattro mesi dall'adozione, SuperSabri ed io ci sentiamo spesso, l'ASRI mi aiuta con rinnovata volontà ogni volta che stresso con domande su cosa fare se il cane scappa, se è normale che durante il sonno corre, come fare a farle il bagno. Grazie all'ASRI, Selvaggia ora ha una casa, e io sono cresciuta, imparando molto da questa esperienza.  Alla gente che, fermandosi per strada per due carezze al cane, viene il dubbio che Selvaggia sia sorda rispondo “si, è sorda, ma ci SENTE di più lei, che molti degli uomini che ho conosciuto!"

Paolo, Sara, Joy, Tango e DJ

 

di Sara Mazzini

“Il cane è un gentiluomo.

E’ sincero, non mente, non inganna, non tradisce, è generoso, è altruista, ha fiducia.
Se guardi negli occhi il tuo cane, come puoi ancora dubitare che non abbia un’ anima?” (Victor Hugo)

 

Ciao a tutti, abbiamo pensato e ripensato a come poter iniziare a raccontarvi la nostra storia, il nostro meraviglioso cammino d’amore con i nostri amici a 4 zampe …ma poi scoppiavamo a ridere, a piangere…commossi, sopraffatti dalle emozioni che ancora proviamo come al primo incontro.

….torniamo indietro, DICEMBRE 2014: erano ormai diversi mesi che io e Paolo (mio compagno) dopo esserci trasferiti in una casa più grande e con tanto spazio, desideravamo e cercavamo un altro cane, perché un meticcino già ce l’avevamo e ce l’abbiamo..

..eccolo, lui è JOY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

..così, anche a forza di parlarne con chiunque, venne riferito a Paolo che una ragazza aveva un pastore australiano che le era stato riportato da chi l’aveva preso cucciolo. (..non commento come si possa dividersi così…..)

(Premetto, questa ragazza, conosce perfettamente la razza e anche alcune operatrici del Rescue.)

Così in pochissimo ci facciamo dare il suo numero,  ci mettiamo in contatto e qualche giorno dopo avevamo l’ incontro….arrivammo al luogo stabilito e dal finestrino vidi un musino che sbucava e un po’ intimorito mi guardava…cercai di contenere la gioia per non spaventarlo ma in realtà mi sarei buttata addosso per abbracciarlo.

Con la dovuta delicatezza della situazione lo fece scendere dalla macchina e già, una volta fuori, era molto più a suo agio, iniziò subito ad avvicinarsi, ad annusarci a lasciarsi accarezzare ..a girarci intorno… con la sua indiscutibile curiosità…che non ha mica perso J

L’amore a prima vista esiste eccome, noi l’abbiamo provato immediatamente con lui e a quanto pareva anche lui per noi.

Sinceramente non sapevamo nemmeno che razza fosse, ma poco ci importava, era lui.. proprio lui.. aspettavamo lui!! Imparammo in quel momento che era un Pastore Australiano con tutti i pro e i contro…ma nessuna paura, nessun ripensamento, non potevamo rinunciare ai suoi occhioni, alla sua energia, al suo affetto.

Detto fatto, ci accordammo per i vari passaggi, i documenti ecc…ecc…  e stabilimmo il giorno per andarlo finalmente a prendere, ma…. un’ altra meravigliosa sorpresa me la fece Paolo, una sera arrivò a casa, mi chiese di uscire in cortile e da un momento all’ altro vidi lui….il mio patatone uscire dalla macchina…e regalo più bello, inatteso, desiderato non potevo ricevere.

Ve lo presentiamo  lui è BAILANDO TANGO

(per noi Tango) qui l’avevamo appena preso con noi e aveva 5 mesi.

5 mesi di allegria, adrenalina, di dolcezza….e una carica infinita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da lì la nostra vita fu stravolta, cambiarono i ritmi, i tempi...le intere giornate, tutte le attenzioni erano per lui e Joy…era ed è una corsa a tornare a casa dal lavoro per stare insieme a loro.

Ovviamente se noi molto innamorati …nn vi dico i “nonni” (i miei genitori) che abitano di fronte a noi…completamente impazziti  per questo batuffolo extra vitale, perché Joy che noi chiamiamo Milord o Sua Signoria…è l’esatto opposto, pacato, dormiglione, delicato…non erano abituati ad una carica d’amore manifestata con così tanta “turbolenza”…..beh è entrato nelle nostre vite come un tornado e le ha abbellite al massimo.

Giornate intere al parco, corse avanti e indietro, crocche premio (che sa molto bene come guadagnarsele)…ore sdraiati insieme a terra o sul divano, che ha trovato subito molto comodo…momenti intensissimi di coccole e giochi. …per non parlare di com’è con i bimbi…ecco se da solo è un tornado…insieme…sono catastrofici J riescono a capirsi solo guardandosi, sono l’ombra l’uno dell’altro, dove sono loro è lui, dov’è lui sono loro..notte compresa.

Con questa carica sono passati i giorni e i mesi e cresce meravigliosamente bene…e noi cresciamo insieme a lui.

In più…se lo vogliamo chiamare caso…nel nostro stesso paese abita il fratello di cucciolata di Tango…beh per noi era destino che ci trovassimo!

Insieme io e Paolo, curiosi di saperne sempre di più sulla razza, per poterlo sempre ”proteggere” al meglio abbiamo iniziato a seguire su fb la pagina Australian Shepherd Rescue Italia…e a rimanere senza parole nel vedere quanti batuffolini piccoli e grandi cercavano aiuto..cercavano una casa..

così abbiamo iniziato a chiederci se era il caso, se ce l’avremmo fatta, se era una buona idea prenderne un altro che facesse compagnia e giocasse nel modo giusto con Tango (perché Joy è di gran compagnia…ma mica tanto compagnia vitale come lui..)

..però si sa troppe domande poi possono generare più confusione che altro, allora abbiamo compilato ed inviato il modulo di adozione, sapendo poi che avremmo potuto valutare meglio insieme alla persona del Rescue che ci avrebbe affiancato.

Qualche tempo dopo ricevetti una chiamata…..ed eravate proprio voi..il Rescue che tanto aspettavamo…volevate incontrarci, venire a conoscerci….bhe…che gioia!!!!

Da lì è iniziato il nostro cammino con voi, con Sara l’istruttrice mandata per conoscere Joy, Tango e anche noi, per valutare l’effettiva possibilità di salvare un altro cane, perché è sempre stata questa la nostra ferma decisione (mia e di Paolo) NON avremmo mai pagato per prendere un cane, ma SOLO prendere chi avesse avuto bisogno di noi per donargli un nuovo inizio!!

Sono passati i giorni, ci siamo tenuti in contatto telefonico in attesa che arrivasse quello/quella giusta per vivere nella nostra famiglia……e il tempo non passava mai.

Finchè un giorno Sara mi chiama e mi dice: l’abbiamo trovato!!...l’abbiamo valutato, secondo noi è perfetto per voi, vi chiamerà Silvia del Rescue per accordarsi con voi per incontrarvi e incontrarlo….mamma che emozione!!

…partono i preparativi, nuova ciotola, un altro materasso,  più crocche, un guinzaglio nuovo….come se l’avessimo già lì, fuori in giardino che ci aspettava…in realtà anche un po’ incoscienti, senza valutare l’ipotesi che magari non sarebbe andato d’accordo con gli altri due…che non gli saremmo piaciuti…macchè niente paranoie….tutto pronto!

Ed eccoci con Tango a Modena un caldo, soleggiato sabato mattina di primavera 2015, tesissimi con il cuore a mille cercando il parchetto stabilito e dopo vari giri eccolo davanti a noi, ma gli alberi non ci permettono di vedere nulla…scendiamo prepariamo Tango e ci incamminiamo, arriviamo al cancello e lo vediamo lì, con Silvia, che gironzola accanto a lei scrutando tutto…

Entriamo e ancora una volta ci stupiamo per quanti “problemi” ci facciamo noi e per quanto loro ci dimostrano che va tutto bene è tutto semplice, Tango gli va incontro si danno le annusate di rito e via che entrano in confidenza…e noi ancora sbalorditi….partono con le corse, gli atterraggi e tutto in un’ armonia perfetta.

Poi si avvicina e ci lasciamo conoscere e dopo poco tra una carezza, un complimento e una crocchetta…i giochi erano fatti, si parte per una piccola passeggiata solo noi con loro….non ci sono parole il nostro “gigione” (come lo chiamiamo ancora) è perfetto, nessuna difficoltà a stare insieme.

Rientriamo al parchetto, alcune delucidazioni sul suo trascorso, in quanto ha già 4 anni e anche lui come Tango è stato abbandonato dai primi proprietari (e anche stavolta non ci sono parole!!)…poi Silvia che ci dice: ok vi siete conosciuti è andata bene, che ne dite, ve la sentite di prenderlo già con voi? ..poi chiaramente è una prova e io ci sono in qualunque momento”….

..un attimo di incredulità… poi se vale il detto: “non c’è 2 senza 3….” ecco fatto…eravamo già in macchina, stavamo rientrando a casa con entrambi con noi.

Allora non ci resta che presentarvelo, lui è DJ!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una carica di dolcezza infinita, una richiesta senza fine di coccole, una bomba di energia e di bontà.

Di un’educazione che lascia sbalorditi…di una delicatezza impensabile…e di una protezione che lascia senza parole.

Nuovamente tutti fuori di testa per il nuovo arrivato, compresi i “nonni”

Sinceramente inizialmente eravamo un po’ preoccupati che potesse  manifestare malinconia o che non si trovasse a proprio agio nella nostra famiglia, ma l’amore vince su tutto!!

Nessun segnale di inadeguatezza ma solo tanta gioia.

Abbiamo, come con Tango, fatto tutti i controlli e con lui soprattutto dopo alcuni segnali che ci hanno fatto preoccupare, e ahimè la diagnosi è che Dj ha un problema alle ossa (displasia) fortunatamente non molto accentuato e in parte attenuabile per lui…così si sono susseguite corse per fare tutte le visite e gli esami nel minor tempo possibile, in modo da poter intervenire in tempi brevi!

Al termine di tutto ci sono state  prescritte pastiglie che Dj dovrà prendere tutta la vita e che lo aiuteranno a stare bene….noi ci occupiamo anche di tenerlo bello attivo, ma senza esagerare, e i risultati si vedono eccome….e questo ci ripaga di tutto!!

Il loro star bene è il miglior ringraziamento….senza contare l’amore smisurato che ci danno ogni istante….(e anche varie ciabatte mangiate, tubi rotti…)

Quindi tutto sommato noi possiamo veramente dire di essere felicissimi dei nostri 3 pelosoni, ringraziare tutto il team Australian Rescue per l’aiuto, il supporto, l’ incoraggiamento e la disponibilità che in ogni momento ci danno…..che dire GRAZIE DI CUORE!!!

La nostra gioia la condividiamo volentierissimo con voi e vi salutiamo con un po’ di Joy, Tango e Dj….

 

 

 

     

 

 

        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vivere con una Australian Shepherd Doppio Merle, anzi 2 

 

(o meglio, quasi 3)!

di Sara Cipollina

Aprile 2012
Io e Gianni vivevamo a Collegno nella casa nuova da quasi un anno quando, irrequieta e con voglia di fare un triliardo di cose, come mio solito, ho iniziato a seguire assiduamente la pagina Facebook dell'Associazione Australian Shepherd Rescue Italia e il relativo sito internet (www.asritalia.com). L'Associazione mi piaceva molto e mi sembrava decisamente seria rispetto a tante altre (avevo giusto qualche perplessità nei confronti di una persona, che per fortuna poi se n'è andata), da qualche mese seguivo le vicende di recuperi e adozioni di vari pastori australiani, più o meno adulti, e soprattutto mi turbava il numero spropositato di cuccioli che venivano abbandonati, per i motivi più disparati. Sapendo come crescono i cani in pensione o rifugio – ho preso Frida in canile quando aveva circa un anno, ed è stato un lavoro non da poco farle passare tutte le paure accumulate e aiutarla dimenticare tutte le brutte esperienze del passato – speravo di poter dare una mano, visto che ho la fortuna di condividere la vita con un bel branco solido ed equilibrato, del quale mi fido ciecamente e al quale spesso e volentieri lascio carta bianca perché so che con i loro simili – e non solo! – lavorano perfettamente.
Quindi, dopo aver riflettuto un po' (in realtà non molto, perché sono una tipa parecchio impulsiva, e sentivo che questa era una cosa che dovevo assolutamente fare), ho mandato una bella mail all'Associazione per propormi come stallante, perché avevo giurato e stragiurato a quel sant'uomo di Gianni che per un po' di tempo non sarebbero più arrivati cani “fissi” e che i nostri sarebbero rimasti cinque.
In cosa consiste lo stallo: in pratica si ospita il cane mentre l'Associazione si occupa di cercargli una famiglia. Le spese di gestione (cioè cibo, antiparassitari, giochi, educazione, ...) sono a carico dello stallante, mentre di tutta la parte medico veterinaria si occupa l'Associazione. Diciamo che è un bel modo di fare volontariato e di dare concretamente una mano. Tra l'altro, oltre ad aver studiato medicina veterinaria, sono educatrice cinofila - anche se in realtà il mio lavoro si è poi evoluto in un'altra direzione – quindi mi pareva anche una “qualifica” in più che potevo offrire.
Dall'Associazione mi rispondono entusiaste e mi inviano via mail il modulo da compilare per la disponibilità agli stalli, faccio svariate chiacchierate telefoniche con le responsabili delle adozioni, e poi resto in attesa che mi ricontattino in caso di necessità.
Pochi giorni dopo mi viene proposto di ospitare Ariel, una cucciolina di poco più di due mesi, incrocio australian, doppio merle. E cosa vuol dire? Doppio merle significa merle omozigote, cioè si tratta di un individuo che ha ereditato dai genitori le due coppie di gene merle, e che quindi è omozigote per quel gene. Questi cuccioli vengono detti anche double merle o lethal white, cioè bianco letale, perché la mancanza di pigmentazione crea parecchi e gravi problemi. Sono per lo più bianchi, soprattutto sul muso, in genere sono ipoacusici o sordi, mono o bilaterali, perché la mancanza di pigmento delle cellule uditive rende più o meno impossibile la traduzione dell'onda sonora in messaggio da trasmettere alle terminazioni nervose. Per sapere il grado di mancanza di udito è necessario effettuare il BAER test, un test studiato appositamente per valutare la sordità nel cane. Per quanto riguarda la vista possono essere ipovedenti o avere problemi solo in determinate situazioni (l'esempio classico è la cecità crepuscolare, ovvero il non riuscire più a vedere in caso di oscurità o semi-oscurità), essere microftalmici (è una malformazione del bulbo oculare che si sviluppa solo in parte) oppure addirittura anoftalmici (cioè mancano i bulbi oculari). I cuccioli DM possono anche avere problemi cardiaci, perché sembra che la mancanza di melanina possa influire sul corretto sviluppo e sul funzionamento delle valvole cardiache. Inoltre, in un caso – un solo caso conosciuto dall'Associazione, ma potrebbe non essere il solito considerando tutta la razza – la malformazione degli organi interni ha impedito la sterilizzazione della cagnolina in questione, ma non solo, per lei potrebbe essere fatale qualsiasi altro intervento chirurgico ad alto rischio di perdita ematica. Infine, ma non ultimo per importanza, i DM sono ipersensibili ai principi attivi di svariati farmaci: per loro anche un banale antiparassitario può essere letale. Queste intolleranza e ipersensibilità sono causate da una mutazione del gene MDR1, gene che codifica per una proteina che funziona come un cancello intelligente, ovvero elimina dalle cellule, anche quelle del sistema nervoso centrale, determinate sostanze. Se il gene è mutato la proteina non riesce più a svolgere il suo lavoro, di conseguenza si ha un accumulo di queste sostanze nelle cellule del SNC, con conseguente effetto neurotossico. Per sapere se il cane è affetto o meno da questa mutazione è sufficiente effettuare un test su un campione di sangue, ed i risultati possono essere tre: non affetto, cioè nessuno dei due alleli è compromesso, portatore, ovvero solo uno dei due alleli è compromesso e in questi casi si ha una reazione tossica ma non letale, e poi affetto, cioé entrambi gli alleli sono compromessi quindi i soggetti sono omozigoti per il gene mutato, in questi soggetti i sintomi sono più gravi e portano al decesso.
Esiste un elenco dei principi attivi che vanno assolutamente evitati, e lo si può trovare sempre aggiornato sul sito dell'Associazione (http://www.asritalia.com/#!mdr1/c14l3)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per quello che riguarda la mia esperienza con Ariel e Zoe, posso aggiungere che è probabile che la mancanza di pigmentazione e di melanina a livello dei villi intestinali sia responsabile di problemi a livello gastroenterico e di assorbimento, ma non esiste alcuno studio che effettivamente lo dimostri.
 
Ma torniamo ad Ariel, la piccolina che mi propongono di tenere in stallo. Dopo avermi spiegato tutte le problematiche di cui sopra - la cucciola in particolare è sorda bilaterale e microftalmica all'occhio destro – mi metto d'accordo con Arianna, la ragazza che l'aveva in stallo a Milano, per andarla a recuperare.
Decido di fare il viaggio insieme a Spritz, border collie femmina che all'epoca aveva quasi un anno, in modo che la piccolina non affronti il viaggio di ritorno da sola. Visto che è sorda non può sentirmi se cerco di parlarle per tranquillizzarla e spiegarle dove sta andando, quindi magari una compagna di viaggio canina le fa piacere. Arriviamo a casa della stallante ed è amore a prima vista: Ariel è un batuffolino bianco cotonoso più simile ad un agnellino che non ad un cucciolo di cane. Gioca tranquilla con il cane di Arianna, e va da subito d'accordo anche con Spritz. Il tempo di fare quattro chiacchiere, di farmi spiegare per bene e farmi dare qualche dritta su come gestire la signorina e siamo di nuovo in macchina.
Arrivate a casa Frida, Mela, Speedy, Mou e Valentina ci accolgono festosi come al solito, anzi, con un po' più di entusiasmo, perché sono sempre decisamente entusiasti quando abbiamo ospiti. Ariel, stracotta da viaggio e dal cambio di casa e di famiglia, crolla addormentata dopo aver fatto cena e salutato tutti, gatta compresa. Inizia a esplorare la mattina dopo, con precisione e metodo: in pratica prima si è studiata tutto il perimetro delle pareti di casa, poi, quando aveva acquisito familiarità con angoli, porte e mobili ed era riuscita a crearsi una bella mappa, ha iniziato ad esplorare anche gli spazi interni. Stessa cosa in giardino, e anche nel campo del centro cinofilo dove andavamo tutti i fine settimana a lavorare con i nostri cani. Mi rendo conto che è molto più seria e riflessiva di tutti gli altri cuccioli che ho conosciuto, e questo molto probabilmente è legato proprio ai suoi deficit uditivi e visivi. Ma mano che cresce però la vedo diventare sempre più spavalda, sicuramente grazie anche all'aiuto dei super cani con i quali condivide l'esistenza. E' una cagnolina riflessiva, che ama starsene per i fatti suoi a dormicchiare, ma se c'è da giocare e fare i matti non si tira certo indietro. Corre come una matta, veloce come un razzetto, a volte sbatte contro le cose (le reti metalliche la fregano spesso, perché da lontano non si vedono) ma non si fa mica problemi, quando capisce che in quel punto preciso c'è una barriera la aggira. A casa, dopo aver preso svariate nasate sui vetri delle porte finestre, ha imparato a non uscire in giardino al galoppo, ma camminando e controllando sempre se la porta è aperta o meno. Fuori la lascio libera come gli altri, perché col tempo stiamo imparando una serie di segnali e di gesti che ci servono per comunicare a distanza, e comunque è sempre molto attenta sia ai miei movimenti sia a quelli degli altri cani, quindi se li chiamo torna anche lei.
 
Qualche mese dopo, a luglio, vengo ricontattata per un'emergenza: la ragazza che si occupa di controllare gli annunci di cucciolate pubblicati online ne ha trovato una di un privato in provincia di Cuneo, e nelle foto allegate ha individuato un cucciolo che sembra un lethalino. Contattata la (pseudo)allevatrice, si viene a sapere che i cuccioli sono figli di mamma e papà blue merle, e che il cucciolo bianco in foto è una femmina e sì, sembra abbia dei problemi, quindi l'hanno separata dagli altri, perché non potranno venderla. Visto che io sono la più vicina, mi occupo di sentire la proprietaria dei cani e mi accordo per andare a recuperare la cucciola. Quando arrivo sta dormendo in un box da cavalli (i proprietari hanno un maneggio, gli australian sono cani molto in voga tra chi fa monta western), è piccolissima e palesemente sorda, perché non fa una piega quando la porta del box viene aperta né quando la chiamo. E' una microba completamente bianca, giusto un orecchio grigio e una piccola macchia sulla groppa, cicciotta, e con gli occhi azzurri come il ghiaccio.
Mi spiega che non è ancora vaccinata, sveminata né microchippata, sostiene che abbia circa due mesi, ma in realtà avrà sì e no una quarantina di giorni. La prendo in braccio e mi riempie di baci, ha un'odorino misto di cavallo e di cucciolo, la amo già. Partiamo per tornare a casa e il viaggio di ritorno si dimostra un vero disastro: la cucciolina piange, abbaia, ulula e vomita. Quando arriviamo e scendiamo dalla macchina anche i miei cani ci guardano un po' male.. Necessitiamo entrambe, anzi, anche la macchina, di una lavata. Per fortuna che l'avevo chiusa in kennel, quindi il disastro, almeno nel Doblò, è stato circoscritto.
I primi giorni di convivenza non sono facili: Zoe, così abbiamo deciso di chiamarla, è piccolissima e non sa quasi mangiare da sola. Bisogna frullarle tutto perché più che masticare lei prova a succhiare, addirittura ha provato a ciucciare il latte da Valentina, la nostra gatta, che aveva da poco avuto i piccolini. Sporca malissimo, ha spesso mal di pancia e fa delle cacche tremende. Dopo mesi di esami delle feci scopriremo che ha la giardia, parassita non facile da trovare né da debellare. Intanto continuiamo con l'alimentazione casalinga, i miei cani non hanno quasi mai mangiato crocchette, quindi non inizieremo di sicuro adesso. Man mano che passano i giorni Zoe mangia sempre meglio, inizia a masticare e a crescere bene.
Facciamo un sacco di cose, cerchiamo di farle conoscere persone, altri cani e animali, la portiamo sempre con noi anche quando si tratta di fare cose poco “canine” come la spesa, un giro al Decathlon o all'Ikea, cerchiamo insomma di fare sì che sia il più a suo agio possibile nel “mondo”. Fin da piccolissima capiamo che adora nuotare, come me e Gianni e tutti gli altri nostri cani: andiamo al fiume quasi tutti i giorni, ma i primi tuffi seri li fa il giorno del suo secondo compleanno, in piscina dalla nostra amica Sara (Tagliati, di Istruzione Cinofila, http://www.istruzionecinofila.it) a Cuveglio, VA.
 
Adesso ha poco più di due anni, adora fare passeggiate, rincorrere le farfalle, scalmanarsi nei prati e annusare tutto quello che trova.
E' una cagnolina eccezionale, è simpaticissima, equilibrata, ruffiana come pochi, appiccicosa come la colla e dolce come il miele, ed è dotata di una notevole faccia da schiaffi che le permette di svicolare bene da qualsiasi situazione. Ride sempre, tantissimo, ed io, per questo motivo e mille altri, la adoro. Facciamo moltissima fatica a non stare appiccicate, è quasi un dolore fisico non poter stare sempre perennemente vicine. Proprio per questo motivo mi viene in mente la figura dei daimon nel bellissimo libro La Bussola D'Oro di Philiph Pullman. Lui il daimon di una persona lo descrive così: "Un daimon ha la forma di un animale e costituisce un’entità separata dalla persona, nonostante ne faccia parte. E' l'anima di una persona, che prende la forma di un animale. Pertanto tale persona non può essere separata dal proprio daimon, poiché verrebbe separata dalla propria anima. Di solito una persona ed il proprio daimon devono stare entro una breve distanza l’uno dall’altro. La separazione forzata di una persona dal proprio daimon causa la morte della persona."
 
Sono passati due anni abbondanti, Ariel e Zoe sono diventate due ragazze eccezionali e io e Gianni, ma non solo noi, diciamo in genere tutti quelli che le conoscono, le amiamo alla follia, e adesso, proprio in questi giorni, si ripete la storia della Zoe. L'8 agosto è arrivata Ninfadora – si chiama come una delle protagoniste di Harry Potter perché anche lei è un po' magica, cucciolina di una quarantina di giorni, incrocio australian per pastore biellese, sordarella anche lei. Ancora prima che la mia amica Rhody me ne parlasse sapevo già che non si sarebbe trattato di uno stallo, e quando sono andata a recuperarlae a Pavia da Sabrina mi sono venuti gli occhi a forma di cuore, proprio come nei cartoni animati giapponesi. E' la copia della Zoe, solo più colorata, e con gli occhi diversi: uno è gazzuolo, ovvero con l'iride blu, , mentre l'altra iride è per tre quarti marrone e per un quarto blu. Pare completamente sorda anche lei, ma ne avremo la certezza quando un po' più avanti effettueremo il BAER test. Per il resto è una simpatica e adorabile piccola disgraziata, mangia come un lupetto, ride sempre e il suo gioco preferito è acchiappare i gatti per la coda e provare a portarmeli, oppure cercare di farmi dei piercing nuovi al naso. 
 
Ricapitolando, non è facile né cosa da tutti gestire un doppio merle, perché sono cani che necessitano di attenzioni particolari proprio vista la situazione nella quale, a causa nostra, si trovano. A causa della selezione errata, o, molto più spesso, della mancanza di selezione, sono cani che quando sono fortunati hanno deficit solo a livello uditivo e visivo, di conseguenza bisogna adattarsi e trovare una tipologia di comunicazione alternativa.
In quanto pastori potrebbero avere lo spiacevole vizio di pinzare - Ariel da piccola aveva questo difetto, ma lavorandoci ha capito che non “s'aveva da fare” e nell'arco di qualche mese ha smesso – e, sempre per lo stesso motivo, la necessità di fare esercizio mentale oltre che fisico, oltre che quella di collaborare e fare cose insieme.
Sono anche cani ipercinetici rispetto a cani normodotati, e questo molto probabilmente è sempre causato da problemi dell'orecchio interno.
Oltre alle disabilità fisiche, i DM possono essere inclini a problematiche comportamentali: sono cani sensibilissimi a livello epidermico, pertanto un tocco improvviso (come anche però un movimento brusco) li può spaventare, causando fughe o, come già detto prima, pinzate. Sono tuttavia problemi assolutamente risolvibili, basta farsi seguire da educatori preparati e competenti.
 
 
 
 Esiste un bellissimo corso, che purtroppo noi per motivi di tempo non abbiamo ancora avuto l'occasione di frequentare, ma prima o poi riusciremo, Semplicemente Sordo, che serve per fornire ai proprietari di cani con disabilità le competenze per imparare a gestirle nella maniera corretta.
Bisogna avere molto tempo da dedicare, ma soprattutto molta voglia di impegnarsi, tutti i santi giorni. Ma in cambio questi cani meravigliosi sono in grado di dare soddisfazioni ineguagliabili.
Sono cani simpatici, eccezionali, un po' magici e molto speciali, materialissimi e talvolta pesanti (per esempio quando la Zoe mi salta in braccio con la leggiadria di un micetto, mentre poi mi atterrano addosso 23 chili), appiccicosi all'inverosimile, cercano costantemente vicinanza e contatto fisico.
Le mie ragazze sono “solo” sorde, quindi riusciamo a comunicare bene a gesti, e comunque, nonostante la sordità, sia io sia Gianni sia gli altri nostri cani, parliamo moltissimo a tutte e tre. Un conto è sentire, e loro tre non possono farlo, un conto osservare la mimica facciale che abbiamo noi bipedi quando parliamo oppure le espressioni che hanno i cani e gli altri animali quando interagiscono con loro e tra di loro, e questa è una parte fondamentale della comunicazione, che Ariel, Zoe e Ninfadora non si perdono affatto. La disabilità è un limite che abbiamo solo noi animali umani, gli animali non umani non fanno caso a queste cose e le superano facilmente.

Dusty e Lily 

 

Ci metto un po’ ma poi arrivo ragazze, per raccontare la mia esperienza…

Vediamo, è iniziato tutto con una foto su Fb, di una batuffola di 40 gg… Letal White, che il 28 marzo 2010 neppure sapevo cosa significasse… nè che esistesse una razza come l’aussie… Comunque, sono andata a vedere di persona la palla di pelo e così Lily (red merle sorda) è entrata nella nostra vita: è stato amore a prima vista e anche una dura prova. I primi tre mesi sono stati una disperazione, realmente, non sapevamo come farci capire da lei… Ma poi ci siamo riusciti. Grazie a lei (che considero comunque di questo gruppo, anche se non adottata tramite le ragazze), abbiamo imparato tutto un nuovo mondo! E abbiamo iniziato ad amare profondamente questa razza… Quando poi il 16 agosto mi sono trovata davanti gli occhi di Dusty (ex Lucki) su questo forum, la decisione poteva essere una sola..E così il 19 agosto 2010 è arrivata la meraviglia nelle nostre vite. Se Lily è agitata, energica, ultra vitale… Dusty è riflessivo, pacato, tranquillo.. Sono profondamente innamorata dei miei ‘bimbi’ !!!! Con la piccola peste Lily abbiamo iniziato da Gennaio a fare disc dog e mi dà grandissime soddisfazioni, ha un grande istinto predatorio e si concentra tantissimo. E si diverte! Lo fa per se stessa, è orgogliosa con il suo disco in bocca!!!! Con Dusty faremo tra poco un avvicinamento al gregge e vedremo come va. Probabilmente era cane di pastori, quando è arrivato era pelle e ossa (Lui pesava 17 kg, Lily 19… Ora lui 26,3kg e Lily 18,6 kg), timoroso.. Un cane che ha subito abusi, picchiato, maltrattato, che ha sofferto la fame, l’hanno trovato pieno di parassiti… Insomma, un cane di un anno con già tanta sofferenza alle spalle. Temevamo potesse avere tanti problemi.. Invece.. Dusty il solo, l’unico, l’inimitabile! Lui, coi suoi occhioni che vanno dal verde all’ambra, con il nasone umido che sfrega sul mio, con quel linguone pronto a schioccare mille baci, con il pelo morbido morbido, con una pazienza infinita! Si vede che è cucciolo, ma nei suoi occhi c’è una saggezza che va oltre tutto.. Ha un cuore enorme, è mediatore tra cani, ma anche con gli umani! Molto comunicativo, da segnali calmanti anche alle persone le prima volta che le vede.. Mai invadente, molto discreto. Lui che controlla tutto, a cui non sfugge niente. Poi mi si avvicina, mi mette la testona sotto il braccio, me lo solleva proprio, per farsi abbracciare e coccolare! Lui che sopporta i bimbi piccoli che cercano di cavalcarlo, Lily che lo tratta male (la iena in casa è lei)… E ha questa immensa gratitudine per ogni cosa che facciamo insieme. Lui che è il mio angelo custode, ovunque vado, qualsiasi cosa faccio, lui fa di tutto per starmi vicino, mi dorme accanto, veglia su di me… Lui che dimostra amore, amore quello vero… Sono sicura che si butterebbe nel fuoco per me.. Lui che in certe occasioni mi fa sentire piccola così! Perchè quello che mi da è enorme! Perchè adoro il suo modo di girare la testa, di muovere le orecchie, di chiamarmi con la zampa e di sorridermi… Sì, perchè dopo mesi, Dusty sorride! Dusty è sereno (anche se nei suoi occhi si legge la saggezza di chi ha vissuto), Dusty è felice, Dusty è un cane vero! Corre, gioca con la ‘sorellina’ e sta imparando anche a giocare con noi! Mai un problema con gli altri cani o con altri animali. Mi fido di lui al 1000%.. L’unico suo problema: se noi non siamo in casa soffre di sindrome di abbandono (povero il mio angioletto peloso che senza noi sta male…) e quindi sta nel suo kennel, mentre sua sorella si gode il divano Ma questo è quanto… Si va bhe, un po’ tira al guinzaglio, si va bhe, a volte è così felice di vedermi che si mette a saltare come un canguro e mi riempie di graffi e baci in contemporanea…Si va bhe, mi ruba sempre le ciabatte per dormire… E questo è tutto. Potete dirlo: è una meraviglia! Poi bhe, se vi devo narrare di ogni episodio che mi ha reso orgogliosa, vi occupo tutto il forum… Un episodio leggero, di poche settimane fa? A Desenzano mi ha fermata una coppia di venezuelani che mi hanno chiesto di poter fare le foto a Dusty (ero sola con lui) e via di complimenti… Io camminavo 2 metri sopra terra hahahahah I cani rescue (nulla a voler togliere agli altri) hanno una marcia in più… E concludo dicendo: grazie bimbi miei! E grazie alle associazioni che permettono ai nostri pelosi di trovare casa! Miticiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Liviana con Morgan

 

Vivere con un lethal white, esperienza di vita vera

 

Allora,

racconterò della mia vita con Morgan, (in breve! Niente paura!) perché vorrei che chi legge queste righe capisca che far entrare nella propria vita un cane “speciale” è una ricchezza. Non un atto di pietismo!!!!

Fin da subito ho chiesto ad Elwendin (la mia tutrice, ossia colei che mi ha affidato Morgan) di evitare di ringraziarmi o di scrivere che sono tanto brava per aver adottato lui – cucciolo sordocieco.

Ogni giorno guardo ammirata le “prodezze” del mio piccolo eroe, che pur non vedendo e non sentendo affronta la vita con coraggio, entusiasmo. Ragazzi le capocciate che non si prende!!!!! (Forse per questo è un po’ matto????)

E mi domando se io al suo posto riuscirei ad avere quella forza e quella motivazione a vivere senza  due sensi fondamentali. C’è solo da imparare….

Spesso io e le sue zie (Monica e Silvy) ci chiediamo se non si tratti di un falso invalido……..Si perché lui non si pone limiti di alcun tipo!

Ecco alcuni pezzi di un racconto che aggiorno su fb ogni qual volta ne combina qualcuna:

Avventure di Morgan – cane sordocieco:

Accendere l’aspirapolvere, mentre sono in bagno e farmi pigliare un colpo perché mi chiedo “ma chi cazz…accende l’apirapolvere?”.

Ciucciarsi tutti i miei pomodori, in piedi sul tavolo, mentre io sto al telefono, fino a fare CAIIIIII per aver beccato un pezzo di peperoncino…..Il bello è che mi sono resa conto solo il mattino dopo che avevo mangiato i pomodorini senza il tonno che avevo aggiunto.

Correre dietro al Chè – abbaiando come un demente – e curvare troppo tardi finendo nello stagno in mezzo alle ninfee con un doppio carpiato….Ma chi se ne frega! Tanto basta nuotare veloce veloce verso riva (per me ci vede) e riprendere ad inseguire il Chè!

Girare per casa come Rambo, con un coltellaccio tra i denti, appena usato per tagliare la carne e rubato dal pianale della cucina.

Eccetera eccetera!

Quindi, la vita con un disabile NON è fatta di “Oh…poverino, oh…….piccinino”, ma di grandi risate e di stupore immenso!

E poi – dopo l’esperienza con il Chè (il mio adorabile Aussie sordo), ero certa che anche Morgan avrebbe sviluppato doti e sensibilità particolari! E così è!

Ha un contatto “diretto” con me, che fa si che senta tutto! Parlo di emozioni.

A volte è una rottura di palle perché se sono preoccupata, lui me lo fa chiaramente notare e comincia a girare su stesso…..! E mi costringe a calmarmi. Vi pare poco?

Oppure…se sono nervosa e giro per casa freneticamente lui mi salta addosso, anzi appena può mi salta in braccio e si sdraia sulla mia pancia, della serie: ti fermi? Ti calmi?

Riuscite ad immaginare cosa sia il contatto pancia-pancia??????? Ahh……..

Uè, non è stata una passeggiata il suo ingresso in famiglia! C’è anche lavoro, tanto. Perché lui ha avuto bisogni maggiori soprattutto nella fase di adattamento alla nuova vita. Quindi la scelta di occuparsi di un cane sordocieco deve essere consapevole anche del fatto che richiede totale dedizione – almeno nei primi tempi.

Appena arrivato era inquieto. Per due mesi mi sono dovuta svegliare due tre volte per notte, perché mi svegliava e la cosa più difficile è stata capire come rassicurarlo tutte le volte che lui si innervosiva o si preoccupava.

Ora, io no so se queste sue insicurezze siano da addebitare alla mancanza di vista e udito oppure alla sua personalità, o tutt’e due assieme, visto che il suo cuginetto Fiocco sembra aver vissuto tutto in modo più posato, un dubbio mi viene.

Ma poco importa!

Quello che è importante è che lui mi ha “costretto” ad uscire da me stessa! Per capire un mondo così diverso dal mio (mondo cane – mondo cieco e mondo sordo). Faticoso certo! Ma credo di essere diventata una persona un po’ migliore.

I miei sensi, la mia mente, il mio cuore ci hanno guadagnato di brutto…..

Auguro a tutti voi un’esperienza così!

Ma tutto questo ha avuto inizio perché prima di Morgan è arrivato Cheyenne….Lui mi ha appassionato, fatto innamorare, coinvolto, intrigato!!!!! Lui mi ha fatto capire che una disabilità può creare altrettante “abilità”! E che abilità!

Il Chè è “solo” sordo. Mi devo costringere a ricordare questa cosa perché ormai è un dettaglio davvero trascurabile. (Beh…a dire la verità me lo ricordo quando lui, al quale piace tanto fare la guardia ed al quale non sfugge mai nulla di quanto accade attorno…..mi parte di corsa verso qualcuno o qualcosa che sta arrivando da lontano…Se si gira e mi guarda è sufficiente chiamarlo, ma altre volte è talmente infervorato che va e và…..)

Comunico con lui con il linguaggio preferito da tutti i cani,  ossia con il linguaggio del corpo. Mi legge con sicurezza. Sufficiente uno sguardo!

E guarda un po’. Anche i miei cani “normali” sembra mi capiscano meglio ora! Ora che uso di più la comunicazione non verbale…….!!!!!

Ma questi sono “discorsi tecnici”.

La cosa principale è che il Chè mi ha aperto un mondo! Il mondo dei cani ai quali manca qualcosa.

Cheyenne mi accompagna nelle scuole. E’ diventato anche il mio compagno di lavoro. (certificato Aiuca – Delta Society per le attività assistite) e – guarda un po’ – è spesso il preferito dai ragazzi con i quali lavoro.

Tutto quello che fa è – come dire – “intenso”, produce effetti e reazioni in chi gli sta accanto.

È un cane affascinante, dal portamento regale, ed il suo sguardo “ti perfora”. Ecco perché mi ricordo a fatica che è sordo…….

Monica con Fiocco

 

Vuoi davvero sapere come è vivere con un Lethal White? Come è vivere con un cane diversamente abile? Se un tuo amico avesse un incidente e restasse sulla sedia a rotelle, smetteresti di essere suo amico? O se tuo fratello non vedesse, non giocheresti con lui? Un diversamente abile è qualcuno che vive esprimendosi ed approcciandosi alla realtà in una maniera diversa dalla mia ma non significa che non abbia la mia stessa voglia di vivere e sia capace di essere, esattamente come faccio io. Fiocco (il mio piccolo cieco e sordo) è arrivato nella mia vita portando gioia e dolcezza. All’inizio, certamente, ha dovuto abituarsi ai nuovi spazi ma, in poco tempo, ha scoperto ogni angolo, imparando ad evitare ostacoli, a frenare la corsa prima di raggiungere l’acero in mezzo al giardino, a seguire il vialetto che congiunge la mia casa e quella di mia sorella, così da poter andare a conquistarsi qualche premietto pure là. Ha sorpreso tutti noi, cinici realisti abituati a pensare che chi è diverso sia inferiore, capaci di esprimersi con un “poverino” guardando quel frugoletto peloso senza occhi. Ci ha sorpreso – ripeto – e ci ha insegnato che ci sono diversi modi di essere; non significa che se non fai quello che sono capace di fare io, tu non possa essere felice. Fiocco, in poco tempo, ha conosciuto ogni spazio, corre come un matto, saltella con il suo pupazzo in bocca, gioca sereno con gli altri cani con priorità all’unica femmina del gruppo (chiamalo scemo il furbetto!), mangia come un bufalo, adora le coccole sul divano, si fida tanto da seguirmi nelle passeggiate al guinzaglio, ed è affettuoso e dolcissimo con tutti. Ti fermi a guardarlo e ti chiedi quale meraviglioso sistema operativo stia girando nella sua testa, così abile nel seguire i suoi percorsi e trovarti ovunque, anche se pensi il contrario. A guardarlo così sicuro, sono pure arrivata a pensare che in realtà sia uno di quei falsi invalidi che ci raccontano al telegiornale; lui si spaccia per sordo e cieco, in realtà è un abile giardiniere, molto esperto nello svasare i gerani, nella potatura delle siepi e nello scavare voragini interminabili alla ricerca delle tubazioni dell’irrigazione. Poi,a fine lavoro, rientra in casa, sporco come un minatore ma sorridente e soddisfatto delle sue attività. La casa è uno schifo, ma a chi importa, quando si hanno 5 cani amici a riempire le giornate? Certo non è tutto rose e fiori (per non abbandonare la passione preferita di Fiocco!)… Abbiamo dovuto chiudere gli accessi alle scale, fare un paio di rampe per facilitargli l’ingresso, recintare uno spazio rischioso per un non-vedente… ma queste sono attività logiche per stare tranquilli e renderlo sereno e libero. Dobbiamo rincorrerlo quando si rifiuta di rincasare perché è troppo preso da qualche gioco in esterno; d’altra parte, a chiamarlo, ovviamente, lui non ritorna, ma la fortuna che sia bianco lo rende ben visibile anche al buio, quindi…! Ci siamo fatti venire il “gomito del tennista” a sollevarlo per caricarlo in macchina, ad esempio; ma guardando le cose dal lato positivo, questo è un bene perché significa che sta crescendo come deve (…in effetti, da 8,5 kg iniziali, dopo neanche tre mesi ne pesa già 17,5!!!). Cosa??? In tutto ciò non vedete nulla di negativo e inaffrontabile? E’ vero! Non c’è nulla che non possiamo fare insieme e che Fiocco non sia in grado di affrontare, nei suoi tempi e nei suoi metodi. Quindi, ti stupirai, ma…. Vivere con un cane diversamente abile è decisamente e tremendamente normale. Si gioca, si cammina, si corre, si ride, ci si coccola, si mangia, si esplora, si russa, si salta, si conosce, ci si bacia, così come abbiamo sempre fatto con tutti gli altri della famiglia. Ma in effetti c’è una cosa in più: si è grati per aver avuto la possibilità di aver un amico così. Che fai? Non ti è venuta ancora voglia di adottare un amico?

 

Raccontaci la tua esperienza!

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